![Claudio Agosti Hacker](http://fast.mgpf.it/20070523_matrix1.jpg)
Non ho mai fatto mistero della mia immensa stima verso Claudio “Vecna” Agosti e verso le idee che riesce a creare da un qualunque argomento, ma mai prima d’ora ho avuto la netta sensazione di vedere il **vero profilo psicologico di un hacker**.
Chi è un hacker? Una persona che percepisce la **realtà come differente**, che non si conforma a quello che è il sentire comune e che trova **itinerari psicologici ed attuativi differenti** all’interno di quello che il sentire comune può vedere come una sistematizzazione finale di un argomento.
L’hacker è quello che **guarda un tostapane e vede il possibile strumento musicale**, è quello che vede un arancio e pensa alle applicazioni come catodo di una batteria, è quello che vede l’ovvio ed il banale e ne vede lati che non siamo normalmente disposti ad immaginare come possibili. L’hacker è **un creativo**, se così vogliamo dirlo, è un rappresentante del Pensiero Parallelo.
E cosa succede se l’hacker incontra il Terrorismo, le riviste del Sismi Sisde e i testi di Psicologia dell’Intelligence? Beh, succede che lo scenario del mondo da lui prospettato, la sua **comprensione della realtà** e la sua semplice constatazione di quello che **DOVREBBE essere banale** diviene in realtà una affascinante visione del mondo che non eravamo soliti vedere e che **non abbiamo mai ipotizzato**.
Come una epifania di Joyciana memoria, come un **disvelamento**, uno **squarcio nella tela** della realtà, assistiamo tutto ad un tratto ad una **realtà parallela** che ha la stessa valenza di quella reale e che, però, non coincide in nemmeno un punto con quella che è la NOSTRA realtà.
Tutta questa premessa per dire che Vecna ha scritto un saggio dal titolo [Il parere dei vecchi: perché sicurezza e privacy non possono convivere?](http://www.delirandom.net/x/privacy_e_sicurezza.htm). No, non è un post di un blog o un articolo, è esattamente **un saggio di poche pagine**, da leggere lasciando a casa qualunque tipo di preconcetto e soprattutto **aggrappandosi alla sedia** per mantenere il contatto con quella che NOI chiamiamo realtà.
E preparatevi: stare ad ascoltare Vecna è un esercizio che pochi coraggiosi riescono ad intraprendere, ma leggerlo è una sfida… Immaginate per un secondo di leggere Joyce, dove presente, passato, immaginato, reale e desiderato si fondono in un “flusso di coscienza” che talvolta travolge, **talvolta incute** timore e **sempre affascina**, per lo meno me.
Credo che il saggio abbia il suo punto nevralgico in una frase che si trova più o meno al centro dello scritto (parlare di prima o dopo per un testo di Vecna non è pensabile) e che recita:
> E’ encomiabile il **voto sacro** che fa a protezione dei dati Italiani, ma ritenere che la privacy e la sicurezza **siano in contrapposizione** è **l’errore più grave che si possa commettere**. E’ altrettanto utopico che si possa assicurare l’**attenta mediazione** delle informazioni dei cittadini, si sta parlando di informazioni digitali, non di fascicoli.
> **Privacy e Sicurezza non sono in contrapposizione**, […]
E mentre eravamo convinti che Sicurezza e Privacy fossero in **totale antitesi** ci ritroviamo a vedere crollare le nostre sicurezze e le nostre certezze.
Si parla di Terrorismo e di PSOYP, si discute di Controllo dell’Informazione e di Controllo Internet, si discute dell’Obsolescenza dei Sistemi mentali e di **sistemi esperti** per il **tracking di comportamenti devianti** dalla norma. Si riesce a discutere nelle stesse pagine di steganografia e di profilazione di percezione della sicurezza e di **terrorismo**, di psicologie e di Appeal to Fear in un [articolo](http://www.delirandom.net/x/privacy_e_sicurezza.htm) che, ne sono convinto, **cambierà il vostro modo di pesare** per sempre.
Grazie, Claudio.