E’ morto Mino Reitano, cantautore, cantante, icona di un periodo che io non conosco e che non ho vissuto.
Ma stamattina, quando l’ho scoperto in radio, ho versato qualche lacrima per il “mio” Mino Reitano, che ben poco ha a che fare con il personaggio pubblico. Il *mio* “Signor Reitano” era un signore che all’epoca vedevo “anziano” dal punto di vista di un novenne, che veniva a trovarci e che sorrideva sempre: che scherzava, che rideva con un vocione e che mi prendeva in giro.
Sì, perché se per tutto il mondo Mino Reitano era l’uomo famoso per me era semplicemente il papà della mia compagna di banco al Collegio S.Antonio: una persona strana e solare che mi imbarazzava tantissimo quando gridava “Bravo Matèo” con una “e” stretta stretta e a gran voce nel buoio dell’auditoriom nella recita di fine anno. Una recita che non perdeva mai, nemmeno quella volta in cui una sua canzone era stata a San Remo.
Era il papà di Grazia, mia compagna di classe delle elementari, e di Giusy, la mia inseparabile compagna di banco con cui tanto abbiamo parlato, giocato, imparato.
Bambine precise, puntuali, riservate. Persone di una volta, mai arroganti, mai indelicate, di una cortesia e posatezza quasi demodè per chi come noi, giovani caciaroni, vedeva la scuola come un posto per divertirsi.
E con Mino Reitano che se ne va quello che mi rimane in mente è l’immagine di me su quel piccolo palco, a cantare (male) operette e a sentirmi appoggiato da quest’uomo vocale e un tantino sopra le righe. Io con le orecchie rosse di vergogna e lui che rideva.
Buona notte, “Signor Reitano”. Sappi che in mezzo alla gente che parla e vocifera c’è qualcuno che non ti conosceva come artista, ma che ha un groppo in gola lo stesso perché eri una brava persona. Una brava persona che sa piacere ai bambini.
E sappi che ogni volta che qualcuno farà il tuo nome qui ci sarà qualcuno che sorriderà pensando al tuo sorriso a cento denti e al tuo battere le mani non ad una rtista, ma ad un bambino che tenta di recitare. E che porta dentro sempre un po’ di quel tuo incitamento anche quando non recita.
Ciao, Signor Reitano.
Un abbraccio.