Di Rom, Rumeni e Romania

D

Spettacolare articolo di SedNonSatiata (la ragazza ci sa fare, lo avevo detto…) che con link e [un post veramente fatto](http://sednonsatiata.wordpress.com/2008/04/14/di-xenofobia-et-cetera/) bene getta un po’ di luce **sulla Romania** sfatando un po’ di luoghi comuni.

Non mi dilungherò sulla storia dei ROM, che trovate qui. Faccio notare, però, che sono un popolo diverso da quello rumeno, sebbene esista una minoranza stanziata sul territorio della Romania, che gode di cittadinanza rumena.
Hanno una propria lingua (diversa dalla lingua rumena), diverse tradizioni, usi e costumi. Negli ultimi anni si è affermato persino un genere musicale (le cosiddette “manele”) tipico degli zingari.

Ad ogni modo, non bisogna mai generalizzare. Anche all’interno della minoranza, ci sono differenze sostanziali.
In alcune zone della Romania, dove gli zingari abbienti sono piuttosto affermati, non è raro vedere palazzi come questo, ma non mancano i lavoratori, gli operai, la gente semplice.
Normale.
Anche lì, del resto, si vedono donne con le trecce sporche e un neonato in braccio aggirarsi attorno ai semafori nella speranza di raggranellare un po’ di soldi. E forse si potrebbe parlare di vero razzismo, se si considera l’intolleranza di molti cittadini rumeni nei confronti degli zingari.

(Qualcuno aveva addirittura cominciato lo sterminio… è stato ucciso nel 1945.)

E’ legittimo lo sdegno dei rumeni immigrati regolarmente, con permesso o carta di soggiorno, quando vedono gli anni di faticoso lavoro per ottenere i documenti ed essere sempre in regola calpestati da orde di clandestini regolarizzati nel giro di pochi mesi grazie alle sanatorie.
Legittimo lo sdegno quando, alla TV, si parla di omicidi, furti, stupri ad opera di rumeni (nel 99% dei casi si tratta di zingari). Ancor più legittimo se due minuti più tardi si ricevono telefonate dai vicini: “Eh…? Hai visto cos’hanno fatto i rumeni… eh?”

Si arriva al ridicolo quando, in metropolitana o all’angolo della strada qualche bimbetto straccione chiede l’elemosina mischiando al tono melenso parolacce degne di uno scaricatore di porto. (Rispondergli nella stessa lingua e vedere la faccia sconvolta che fa davvero non ha prezzo!)

Un altro appunto importante: dopo la caduta della dittatura in Romania e l’apertura delle frontiere, molti sono emigrati sperando di guadagnare qualche cosa lavorando regolarmente. Il flusso migratorio si è intensificato negli ultimi anni, non è stata certo l’entrata della Romania nell’UE a determinarne un aumento significativo. Ha solo reso più semplice fare quello che già si faceva.

Quindi non banalizziamo, non generalizziamo, non parliamo di cose che non conosciamo.
E nel caso, un viaggio in Romania non sarebbe da scartare: ci sono dei posti davvero splendidi.
(E lo sapevate che a Ovidiu c’è la tomba di Ovidio?)

P.S. Lo sapete, vero, che i rumeni non sono slavi, ma latini?

Credo che siano questi i **post interessanti** per capire un poco di più la multiculturalità…

Che poi tutti i rumeni che ho conosciuto sono persone estremamente colte e interessanti (vero Adrian, ad esempio?)

l'autore

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
Puoi trovare informazioni su di me ed i miei contatti sul mio sito personale, compresi i link a tutti i social, mentre qui mi limito a raccogliere da oltre quattro lustri i miei pensieri sparsi.
Buona lettura.

di Matteo Flora

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
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